21 Settembre 1990
Via Umberto I
Questo paese è una sorta di isola del tesoro situata in mezzo alla campagna. Le sue ricchezze sono manufatti risalenti al tempo dei Messapi e dei Romani, che sbucano ogni tanto silenziosi dalla terra. Se non ci credi leggi questa lettera, parla proprio di Soleto, e delle sue nascoste meraviglie!
Italiano
TESTO
Caro Raffaele,
so che ormai la lettera cartacea non va tanto di moda, ma non ho saputo resistere alla tentazione di fare un tuffo nel passato, e parlarti da padre a figlio, posando una penna sopra un foglio bianco.
Tua mamma mi ha raccontato tutto ieri, del tuo ultimo esame, complimenti! Sappi che tuo padre è orgoglioso di te.
Fai presto a laurearti, che qui c’è un paese che ti aspetta! Dico sul serio, sai? Mi sa che la scelta di studiare archeologia, alla fine, è stata azzeccata, e hai fatto bene a seguire i tuoi desideri, nonostante i nostri scetticismi. Pare proprio che Soleto sia una vera e propria miniera d’oro, per quelli come te, che amano smuovere la terra e frugare con pennello e cazzuola.
Quest’anno poi, è un ritrovamento dietro l’altro, le notizie di nuovi oggetti rinvenuti ci vengono a bussare con la stessa costanza di un bollettino meteorologico.
L’altro giorno, il signor Enrico, mentre zappava nel suo orto, per raccogliere le ultime zucchine di stagione, ha trovato due frammenti in ceramica: li ha portati a far vedere da qualche esperto, e pare appartenessero a una coppa di età ellenistica! E un mese fa? In un cantiere edile hanno trovato dei frammenti d’ansa e dei vasi, tra cui una trozzella con decorazioni geometriche, risalente all’epoca messapica. Del resto, come forse saprai, non mancano altri indizi che fanno pensare che questo fosse un importante centro al tempo dei Messapi. Alla base di alcuni muretti a secco, proprio quest’anno, sono stati rinvenuti dei blocchi di pietra che forse facevano parte delle antiche mura.
Certo che a pensarci, è divertente, no? Uno va in campagna per raccogliere un poco di verdura, e torna con frammenti di un vaso di chissà quale civiltà, scava per fare le fondamenta di una casa, e trova parti del corredo funerario di chissà quale persona, vissuta secoli e secoli fa, in una delle infinite pieghe del tempo!
Ogni tanto ci ripenso, mentre cammino nei vicoli del centro, e mi dico: chissà in quale anno, adesso, sto davvero camminando, chissà quale passo Messapico mi sta adesso accompagnando!
English
TEXT
Fernando's letter
This town is a sort of Treasure Island situated in the middle of the countryside. Its riches are artefacts dating back to the time of the Messapians and the Romans, that every now and then silently pop up from the earth. If you don’t believe me just read this letter about Soleto and its hidden wonders!
September 21, 1990
Dear Raffaele,
I am aware that the letter is no longer in vogue but I couldn’t resist the temptation for a dive into the past, and speak to you father to son, putting pen to paper.
You mum told everything yesterday, about your last exam, my congratulations! Please know that your dad is proud of you! Graduate already, this town is waiting for you! I’m serious, you know? After all, I think that picking archaeology was just spot-on, and you did well to heed your wishes, despite our scepticism. As it turns out, Soleto is truly a gold mine, for those like you, who love dig up dirt and rummage with a brush and a trowel.
This year we’re having a finding after the other, news of new findings often come knocking on our door just like the postman with a special parcel!
The other day, signor Enrico was hoeing his vegetable garden to harvest the last courgettes of the season when he found two clay fragments: he took them to an expert and they apparently date back to the Hellenistic period!
And guess what was found a month ago? They found fragments of a handle and some vases on a building site, among which was a vase dating back to Messapian age. After all, as you will probably know, there’s plenty of evidence that this might have been an important centre at the time of the Messapians.
This year, they discovered some stone blocks that may have been part of the ancient walls. Come to think of it, it’s funny, isn’t it?! One goes to his estate to pick some greens and comes back with vase fragments from who knows what civilisation; he starts digging to lay the foundations for a house and finds grave goods of some person who lived thousands of years ago, in one of the countless folds of time!
Sometimes I think about it, while walking in the alleys of the old town, and I tell myself: I wonder in what age I am really walking now, who knows whose messapian stride is now beside me.
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